Sono attualmente oltre 1600 le lavoratrici e i lavoratori cui la Provincia autonoma di Trento garantisce un’occupazione attraverso un modello innovativo di lavori socialmente utili, il cosiddetto Progettone. Un’esperienza unica in Italia, iniziata 25 anni fa, per dare una risposta concreta alla crisi di allora, offrendo un lavoro, e quindi un inserimento attivo e responsabilizzante nella Comunità, ad alcune fasce deboli di cittadini che per motivi diversi lo avevano perso, in particolare quelli più vicini alla pensione. Interessando qualcosa come 7300 persone, di cui oltre 3200 persone portate alla pensione, quasi 130 ogni anno. Il Progettone nasce nella metà degli anni ’80 in una fase di crisi occupazionale con le principali fabbriche che chiudono o ridimensionano la loro presenza sul territorio. L’emergenza è anche ambientale, con la tragedia di Stava in primo piano. Tale progetto riesce a coniugare ambiente, cultura e occupazione, dando inizio ad un vero e proprio progetto speciale, anche contro le iniziali titubanze delle Organizzazioni sindacali, delle Associazioni imprenditoriali e della Cooperazione. Il punto di forza della proposta è quello di inserire le persone espulse dal ciclo produttivo in nuovi posti di lavoro, attraverso i quali fosse possibile offrire servizi e mansioni all’intera comunità. Non uno strumento di mera assistenza passiva, piuttosto una efficace leva per sostenere l’operato degli enti locali nel settore della gestione, cura dei beni comuni, del patrimonio ambientale, di quello storico-culturale e dei servizi alla persona, attraverso la valorizzazione del capitale umano, di donne e uomini che hanno ancora molto da dare, in termini di energie, professionalità, in una parola: lavoro._PAT ass.re all’Industria Alessandro Olivi
Installazione ‘Esuberanti’: 2015 presso ex fabbrica Whirlpool di Trento, Spazio Espositivo ‘Le Gallerie’ Museo Storico Trento.