Adotto un’anima
Che bisogno c’è di ricordare nel mondo contemporaneo? Dove tutto sfugge, dove ognuno, soprattutto i giovani, è come catapultato in una realtà a lui estranea, che sembra non lo riguardi affatto? Presto non resteranno altro che la parola scritta e la fotografia a raccontarci della lunga notte della ragione. “Noi non c’eravamo”: che altro potremo dire quando l’ultimo dei salvati sarà tornato a fare compagnia ai milioni di sommersi? Tornare indietro, a volte, significa avanzare. Se non penseremo in maniera diversa non riusciremo ad agire in maniera diversa. Per il malessere del mondo e la sterilità emotiva di questa nostra epoca esiste una medicina, amara: l’impegno intimo e collettivo, che ci faccia maturare la consapevolezza del senso della comunità e di tutte le responsabilità che ne sono annesse._nome collettivo A cura di Piero Cavagna, Giulio Malfer
nome progetto | Adotto un’Anima | numero 30 | 150×300 cm | stampa inkjet colore | forex bianco. Installazione allestita: 2014 lungo le piazze e vie di Trento.